L’azione per il recupero e il riposizionamento dell’IRI (1981-1989). Crisi e privatizzazione (1990-2002).
All'inizi degli anni '80 un insieme di fattori - impatto dei mutamenti della politica monetaria internazionale, vincoli derivanti dall'adesione italiana al Sistema Monetario Europeo - spinsero Governo e imprese ad un complesso processo di adeguamento alle nuove condizioni.
In questo quadro, un'azione di contrasto nei confronti delle determinanti della crisi del Gruppo venne messa in atto dall'IRI con un programma di risanamento, di ristrutturazione, di riposizionamento delle attività, e di cessione di quelle non attinenti le "missioni" centrali. Venne anche promosso un processo di maggiore internazionalizzazione delle attività delle imprese. L'insieme di queste azioni consentì risultati significativi favorendo anche la ripresa e l'allargamento della partecipazione di molte imprese al mercato di borsa. Nel 1986 si registra il ritorno al pareggio nei conti dell'IRI holding.
Nell'ultimo scorcio del decennio, il riacutizzarsi di gravi crisi settoriali (siderurgia, impiantistica) e il riemergere del peso degli oneri finanziari, rendono critico il percorso.
D'altro canto, ragioni e modalità di intervento delle imprese a controllo pubblico, erano diventate oggetto di ripensamenti critici, nell'esperienza internazionale come nel caso italiano, con riferimento, in particolare: alla difficoltà del rapporto fra momento imprenditoriale e gestionale, e quello dell'indirizzo politico; alla complessità e lunghezza nel processo decisionale rispetto all'esigenza di sempre maggiore rapidità richiesta da mercati altamente concorrenziali. Più in generale, il processo di "globalizzazione", l'incidenza crescente delle attività finanziarie, il prevalere dell'incertezza, spingono al centro la percezione propria dell'operatore singolo e la prospettiva a breve termine, rispetto al pubblico e al medio e lungo termine.
Le regole imposte intanto dall'Unione Europea (particolarmente in conseguenza del Trattato di Maastricht) ed i nuovi orientamenti del Governo, anche sotto l'urgenza della crisi della finanza pubblica, conducono al varo di un generale programma di privatizzazione del sistema delle imprese a partecipazione statale. L'IRI, trasformato, da Ente pubblico economico, in s.p.a. l'11 luglio 1992, ha condotto un ampio programma di privatizzazione delle sue aziende. Queste operazioni hanno portato ricavi dell'ordine di 60 miliardi di Euro. Nel giugno 2000, compiuta in tempi eccezionalmente rapidi – tenuto conto della grande dimensione del processo – la quasi totalità del programma di privatizzazione, l'IRI entra nella fase di liquidazione (27 giugno 2000) e cessa definitivamente le sue attività (1° dicembre 2002, con incorporazione delle attività residue nella
Fintecna s.p.a..)